La scuola

La scuola

La nostra scuola è nata nel ‘900 per rispondere alle esigenze delle famiglie e delle mamme che iniziavano a lavorare fuori casa. E’ stata gestita per molti anni dalle suore Orsoline di Gandino.

E’ nata come scuola parrocchiale ed attualmente offre un servizio alla comunità di Villongo Sant’Alessandro in primis ed ai paesi limitrofi. E’ una scuola paritaria. Ora è gestita da laici che continuano l’opera educativa iniziata dalle suore e condividendone i valori cristiani- cattolici. Si configura come comunità educante, in cui gestore, operatori e genitori costituiscono il soggetto educativo unitario e sono corresponsabili, pur con funzioni diverse, nella proposta e della condizione educativa.

Attualmente la nostra scuola accoglie circa 130 bambini, distribuiti in sezioni da ventisei bambini ciascuna, eterogenee per fasce d’età dei bambini: dai tre ai cinque anni.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro è costituito da sei insegnanti, tutte con titoli abilitanti per la scuola dell’infanzia che vantano una lunga esperienza di insegnamento, ma che continuano a formarsi per “stare al passo” con le nuove metodologie e per offrire ai bambini stimoli e proposte di apprendimento sempre nuove; e da una coordinatrice, psicologa, psicoterapeuta, che collabora con le insegnanti alla stesura della progettazione didattica e mantiene i rapporti con le famiglie e il territorio.

Gli spazi

La scuola ha un grande salone, sei aule destinate all’accoglienza dei bambini, uno spazio per la nanna e un ampio giardino esterno.

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SALONE
E’ il primo spazio che si incontra entrando nella scuola. E’ un luogo che i bambini abitano secondo molteplici utilizzi: come ambiente per giocare, come palestra per l’educazione motoria e la psicomotricità, come luogo di ritrovo tra le classi.

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AULE
Le classi sono strutturate con la modalità degli angoli. Lo spazio interno alla sezione è organizzato in modo che offra molti stimoli attraverso i quali i bambini possano soddisfare i propri bisogni formativi che sono ambivalenti e per questo sono espressi attraverso una duplice formula: • bisogno di muoversi, ma anche di riposare e di rilassarsi; • bisogno di sicurezza, ma anche di affrontare il pericolo; • bisogno di socializzazione, ma anche di ricerca di autonomia; • bisogno di imitare l’adulto, ma anche di creazione personale; • bisogno di finzione, ma anche interessi per il reale; • bisogno di sentire le cose, ma anche di agire su di esse. Organizzare lo spazio in questo modo vuol dire cambiare le relazioni, consentire la libera scelta, l’autonomia di percorsi e di gesti, immaginare nuove possibilità, anche in spazi noti e conosciuti.

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SPAZIO DELLA NANNA
E’ un ambiente riservato dove i bambini possono riposare, lontani dai rumori. E’ la scuola che fornisce ad ogni bambino cuscino e coperte personali. Dotato di tende oscuranti, luci soffuse, dolci ninne nanne, i bambini più piccoli vi trascorrono gran parte del loro pomeriggio.

 

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GIARDINO E SPAZIO ESTERNO

La scuola ha uno spazio esterno attrezzato con diversi giochi: scivolo, altalene, altalene con “cesta”, parete per arrampicare, “casetta”. Il giardino ha grandi alberi che d’estate regalano un po’ di frescura e d’autunno foglie di colori bellissimi; il “pavimento” è di erba sintetica che permette di essere utilizzato anche subito dopo la pioggia, data la velocità di asciugatura. C’è la possibilità di accedere tramite un cancello interno allo spazio adiacente dell’oratorio che viene utilizzato in occasione di feste e quando si propongono sfide e tornei tra bambini, per via della presenza del campo di calcio. Fondamentale nella proposta educativa è l’utilizzo dello spazio esterno prossimale appena descritto e di quello invece più distante, ma sempre e comunque raggiungibile a piedi: il paese da scoprire. La scuola, il paese, il territorio sono ambienti di vita quotidiana, spazi vissuti dal bambino. La scuola dell'infanzia può offrire l'occasione di esplorare, percorrere, indagare questi ambienti, perchè il bambino cominci a orientarsi, a collocare sé stesso, a individuare punti di riferimento e a rappresentare la realtà con parole, disegni, costruzioni. Scoprire il territorio permetterà di rendere concreta una proposta didattica di tipo esperienziale, in cui si integrano il fare e la rielaborazione di quanto fatto, l’osservazione e l’azione.